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GUSTO DOLCE GUSTO NATURALE?

1. Cosa sono gli edulcoranti?

Gli edulcoranti artificiali, che comprendono fra gli altri saccarina, aspartame, ciclamato, sucralosio e acesulfame K, sono composti creati in laboratorio che dolcificano da 30 fino a oltre 600 volte più dello zucchero e quindi possono essere usati in quantità tanto piccole da non apportare calorie.

Gli edulcoranti naturali comprendono, invece, prodotti ricavati da materie prime esistenti in natura come lo zucchero, l’amido e il glucosio. A questi ultimi appartengono i polioli fra cui xilitolo, sorbitolo, maltitolo e mannitolo, dotati di un potere dolcificante di poco superiore allo zucchero, e talvolta addirittura inferiore, ma con circa metà delle calorie, perché più difficili da assorbire.

2. In quali prodotti si trovano?

Gli edulcoranti sono contenuti in dolci, caramelle, gomme da masticare, salse, dentifrici e farmaci. Sorbitolo (E420) e mannitolo (E421) sono, inoltre, impiegati come stabilizzanti in prodotti da forno, cosmetici e farmaci. La presenza di edulcoranti va dichiarata in etichetta con la consueta numerazione (E 950-969) affiancata dalla scritta “edulcorante da tavola a base di…” e il nome della sostanza dolcificante. L’aspartame e l’acesulfame devono inoltre essere accompagnati dalla dicitura “contiene una fonte di fenilalanina“, per prevenire reazioni dannose in chi soffre di fenilchetonuria. Un contenuto di polioli superiore al 10% va accompagnato dall’indicazioneun consumo eccessivo può avere effetti lassativi“.

3. A chi servono? È vero che non fanno ingrassare?

Negli ultimi anni numerosi studiosi hanno evidenziato che i dolcificanti artificiali aiutano in modo significativo a dimagrire. Il risparmio energetico che consentono, infatti, è inefficace se non accompagnato da una dieta equilibrata e da regolare attività fisica. Alcune ricerche evidenziano inoltre che il sapore dolce degli edulcoranti può scatenare un appetito difficilmente controllabile, cui corrisponde, a livello intestinale, un aumento dell’assorbimento degli zuccheri. Anche le più attuali raccomandazioni nella terapia dietetica del diabete hanno messo in secondo piano i dolcificanti.

4. Sono innocui?

I dolcificanti artificiali sono sconsigliati fino al terzo anno di età, durante la gravidanza e l’allattamento, e grande cautela è consigliata nell’accrescimento. Ogni sostanza ha poi limiti di assunzione raccomandati che non possono essere superati all’interno di ciascun prodotto. I dubbi sulla loro innocuità sono in ogni caso diversi, soprattutto alla luce dell’imprevedibile effetto accumulo legato all’elevato consumo di prodotti light. In fase di verifica sono, per esempio, i risultati pubblicati dai ricercatori dell’Istituto Ramazzini di Bologna che per la terza volta in pochi anni hanno riscontrato un aumento dei tumori a fegato e polmoni nelle cavie di sesso maschile in seguito all’assunzione di aspartame entro i limiti consentiti. Studi danesi recenti hanno poi rilevato parti prematuri nelle donne che consumano abitualmente bevande light.

5. Come sostituirli?

Miele, malto, sciroppo d’agave o di acero sono composti naturali da alternare o preferire allo zucchero. Il fruttosio, un tempo impiegato soprattutto nella dieta dei diabetici perché apparentemente meno influente sulla produzione d’insulina, sembra provocare una resistenza alla leptina, ormone che regola la sazietà. Per prevenire squilibri nei livelli di insulina e in generale nel metabolismo degli zuccheri, la cosa migliore è abituarsi a gustare il dolce con moderazione, valorizzando soprattutto quello naturale e delicato della frutta, da aggiungere ad esempio a yogurt e dessert.

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