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Tipologie di diete

Nel corso degli anni ci sono state centinaia di mode dietetiche: qui ci limitiamo all’esame di quelle più note:

Dieta Mediterranea
Dieta Atkins
Dieta Scarsdale
Dieta Zona
Dieta proteica
Cronodieta
Dieta punti
Vegetariana
Vegan
Dieta dissociata

Dieta Mediterranea

Questa dieta è caratterizzata da un elevato consumo di cereali, preferibilmente integrali, frutta e verdura, legumi, pesce, olio di oliva, latticini, carne in quantità moderata; si tratta dell’alimentazione tipica del nostro Paese, lontana dalle mode che giungono da oltre oceano: si tratta di una dieta completa, varia e bilanciata e presenta poche controindicazioni (morbo celiaco e intolleranze al glutine). Andrebbe corretta negli sportivi con un maggior uso ( ma non eccessivo) di proteine e lipidi.

Dieta Atkins

Questa dieta, nata 30 anni fa, si basa sul concetto che l’organismo umano produce un ormone definito “Fat mobilizing hormone“, responsabile della mobilizzazione del grasso dai suoi depositi; quest’ormone avrebbe una concentrazione inversamente proporzionale alla presenza di carboidrati in circolo. Questa dieta pertanto vieta l’uso dei carboidrati (pane, pasta, riso, cereali e farinacei, frutta, latte e yogurt) in maniera integrale nella prima fase (di dimagrimento), con preferenza per cibi proteici (carne, pesce e uova); seguono una fase ponte e una di mantenimento, nella quale si reintroducono alcuni alimenti come formaggi, legumi e verdure. Si tratta di una dieta iperproteica e quindi sbilanciata che può portare ad alcuni effetti collaterali, prevalentemente danni a livello renale. Questa dieta è sconsigliata ad anziani, cardiopatici, nefropatici, epatopatici e durante infanzia e gravidanza.

Dieta Scarsdale

Questa dieta è nata negli anni ’70 e si tratta anche in questo caso di una dieta sbilanciata, da seguire per brevi periodi (circa due settimane); è una dieta abbastanza standardizzata con un migliaio di calorie al giorno e si tratta anche in questo caso di una dieta iperproteica con assunzione prevalentemente di carni magre, pollame, pesce, uova, formaggi magri, verdure e frutta. Gli effetti collaterali e le controindicazioni sono simili alla dieta Atkins.

Dieta Zona

Questa dieta, piuttosto popolare nell’ambiente sportivo, ha i suoi estimatori ma anche molti detrattori; più recente delle precedenti (nata nel ’90) si basa sull’ipotesi che si possa creare una condizione favorevole al dimagrimento raggiungendo un particolare rapporto tra insulina e glucagone. Questo rapporto si raggiungerebbe facendo rientrare i due ormoni in un particolare intervallo o “zona“. In ciascuno dei 5 pasti giornalieri si dovrebbe raggiungere il rapporto 40-30-30 tra carboidrati, proteine e lipidi. Gli alimenti preferiti in questo tipo di dieta sono cibi ricchi di proteine e carboidrati non raffinati. Questa dieta è una mediterranea sbilanciata avendo una ridotta quantità di carboidrati e un aumento dei lipidi (il normale rapporto tra queste due categorie è 55-20). Questa dieta è sconsigliata a chi ha problemi renali.

Dieta proteica – metodo Blackburn

Questa prevede l’assunzione nel corso della giornata di proteine preassimilabili ad alto valore biologico, oltre a quantità predeterminate e precise di sali minerali, vitamine e fibre. La versione attenuata di questa dieta, preferibile a quella assoluta, è sufficientemente sicura se attuata correttamente e sotto stretto controllo del nutrizionista e secondo il creatore avrebbe due grossi vantaggi: scomparsa dopo 48-72 ore del senso di fame e protezione della massa muscolare. Questa dieta favorirebbe un calo rapido ed importante del peso corporeo e in particolare a livello di vita, anche, glutei e cosce; pertanto sarebbe in grado di combattere la cellulite.

Cronodieta

Alla base di questa dieta vi è l’osservazione che l’assimilazione dei cibi appare direttamente in relazione con la situazione ormonale e il tipo di alimento assunto; pertanto in questo tipo di dieta assume molta importanza l’orario di assunzione dei singoli alimenti: l’assunzione dei carboidrati viene consigliata nella prima parte della giornata, mentre quella delle proteine in serata, per la maggior presenza dell’ormone somatotropo ipofisario che favorirebbe il consumo dei grassi e la sintesi proteica muscolare. Poichè questa dieta è in realtà una dissociata, ma non sbilanciata, è applicabile a tutte le categorie di persone.

Dieta punti

Inventata circa vent’anni fa da un dietologo italiano, questa dieta propone una estesa tabella che assegna ai diversi alimenti una data quantità di punti; alla persona in dieta viene chiesto di sommare i punti relativi ai cibi assunti senza superare un tetto massimo prefissato. In questa dieta non si effettua il calcolo delle calorie. Questa dieta è tendenzialmente sbilanciata, con prevalenza di proteine e grassi e ridotta presenza di carboidrati (anche se non raggiunge i livelli delle diete iperproteiche americane). La dieta è sconsigliata a chi soffre di problemi cardiaci, renali, epatici e a categorie particolari (bambini, anziani e donne in gravidanza).

Vegetariana

La dieta vegetariana consiste nell’eliminazione dall’alimentazione quotidiana della carne, ma anche di pesce e insaccati. Se vengono eliminati dalla dieta anche tutti gli altri derivati di origine animale (latticini, uova, etc) si parla di dieta vegana. Se la dieta si ferma all’eliminazione di carne e pesce, si possono sostituire questi alimenti con legumi e soia, magari ricorrendo a qualche integrazione (ferro e vitamine). Più complesso è il discorso se si eliminano tutti i prodotti di derivazione animale. Questa dieta comunque non è consigliata a bambini ed anziani.

Vegan

Parlare di dieta Vegan significa parlare di filosofia vegan: questa rappresenta la forma più alta di rispetto verso gli animali. I Veganiani rifiutano oltre a carne, pesce e insaccati, anche latte, formaggi, uova e in generale non usano pellicce, lana, cuoio e i prodotti testati sugli animali. Ciò comporta la necessità di usare surrogati di ogni genere (alimenti, scarpe, abiti). In questa dieta, al fine di ottenere una corretta assunzione di tutti i costituenti nutrizionali essenziali, è indispensabile ricorrere ad una integrazione con vitamine (in particolare la Vitamina B12) e sali minerali. Si sconsiglia questa dieta per bambini ed anziani, ma anche per diabetici e cardiopatici occorrerebbe un minimo di attenzione.

Dieta dissociata (o dieta Hay)

Si può genericamente definire dissociata la dieta che ordina e gestisce gli alimenti in base alla loro associabilità; quindi gli alimenti si distinguono in associabili e non associabili. In sintesi, si distinguono gli alimenti in 3 categorie: lista A (proteine), lista B (alimenti neutri), lista C (carboidrati); le liste A e C non possono essere associate tra loro, ma solo con B. Questa dieta, se ben interpretata, può essere considerata corretta dal punto di vista nutrizionale e indicata a quasi tutte le categorie di persone, con l’eccezione dei diabetici.

 

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