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ALLATTAMENTO, QUANDO SMETTERE?

Nascere con un parto naturale ed essere allattati al seno è certamente una splendida assicurazione sulla vita. Consente la formazione di un’equilibrata flora intestinale la quale addestrerà il sistema immunitario a diventare efficiente nella lotta contro i patogeni e tollerante verso i tessuti dell’organismo…

Infatti, con il latte, la mamma passa non solo le proprie sostanze antimicrobiche, ma anche parte della propria flora batterica che va a colonizzare l’intestino del bambino creando così non solo le armi per combattere contro i patogeni ma anche le istruzioni per costruirle in proprio.

Ma per quanto tempo bisogna allattare al seno? La medicina degli scorsi decenni, anche per diretto effetto della vasta opera di corruzione realizzata dalle industrie produttrici di latte artificiale, diceva: fino ai tre mesi. Recentemente questa interessata bestialità è stata corretta, ma il limite temporale dell’allattamento al seno non è stato indicato. Viene in soccorso uno studio, pubblicato su Journal of nutrition, realizzato in Finlandia, con risultati davvero interessanti. Andando a studiare un vasto campione di adulti e ricostruendo i tempi del loro allattamento al seno, si è visto che essere allattati meno di due mesi comporta da adulti un eccesso di peso e di grasso corporeo. Ma anche essere allattati per più di otto mesi produce un incremento dello stesso rischio. I ricercatori spiegano facilmente i danni del poco latte, ma come spiegare gli effetti negativi del “troppo”? A loro avviso, dipenderebbe dall’interferenza degli ormoni materni, passati con il latte, sugli ormoni del bambino e in particolare su quelli tiroidei che presiedono all’efficienza del metabolismo. Insomma allattare troppo a lungo produrrebbe un ipotiroidismo latente nel bambino e poi nell’adulto con conseguente sovrappeso.

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