Celiachia e sensibilità al glutine sono due disturbi legati al consumo di glutine, ma con effetti diversi. La celiachia è un disturbo più grave, che causa infiammazioni nell’intestino tenue e, di conseguenza, un malassorbimento degli alimenti. L’Associazione italiana gastroenterologi ha stabilito che ne è colpita 1 persona su 100. L’unico modo per eliminare il disturbo è escludere dalla propria alimentazione tutti i prodotti che contengono glutine. La sensibilità al glutine è meno grave della celiachia; non provoca gli stessi danni, e colpisce tra il 5 e il 10% della popolazione.
Tra celiachia e sensibilità al glutine alcuni sintomi sono simili: ma come riconoscere quest’ultimo disturbo?
La gluten sensitivity è una condizione in cui, in seguito all’ingestione di glutine, compaiono sintomi in buona parte sovrapponibili a quelli della celiachia e della sindrome del colon irritabile quali gonfiore addominale, alterazioni dell’alvo generalmente in senso diarroico, dolori addominali, eruttazioni, flatulenza, cefalea, sonnolenza.
Non conosciamo al momento quale sia il meccanismo fisio-patogenetico che porta alla comparsa della sintomatologia. La diagnosi di questo disturbo è una diagnosi di esclusione: in particolare bisogna escludere la sottostante celiachia e l’eventuale allergia al grano e questo si fa attraverso test sierologici e biopsia duodenale per la prima e dosaggio IGE e prick test per la seconda.
Anche in caso di sensibilità al glutine i sintomi possono essere contrastati con una dieta gluten-free?
L’eliminazione del glutine dalla dieta porta nei pazienti affetti da gluten sensitivity ad un rapido miglioramento della sintomatologia; il problema è non eliminare il glutine prima di aver escluso la diagnosi di celiachia che deve essere fatta in regime di dieta glutinata altrimenti la sierologia potrebbe risultare falsamente negativa.
Ai celiaci si consiglia di stare attenti anche alle suppellettili che sono entrate in contatto con alimenti contenenti glutine.
Anche chi è sensibile al glutine deve prestare attenzione a posate o pentole?
La reintroduzione del glutine nella dieta di un paziente affetto da gluten sensitivity può comportare una recidiva sintomatologica ma non espone il paziente ad un danno istologico della mucosa intestinale che comporta malassorbimento e maggiore incidenza di neoplasie del tratto gastroenterico. Pertanto l’attenzione alla contaminazione con glutine, per esempio di pentole e posate che deve essere prestata dal paziente celiaco per evitare una stimolazione del sistema immunitario, al momento non è cosi tassativa per il paziente con gluten sensitivity».