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UN AIUTO AI BAMBINI PER AFFRONTARE L’ULTIMA VOLATA VERSO IL TRAGUARDO DELL’ANNO SCOLASTICO

In questo periodo, in genere, i bambini hanno meno appetito, a volte non dormono tranquilli, hanno risvegli notturni ingiustificati, sono più capricciosi e irrequieti e si stancano facilmente. A scuola sono più svogliati: si distraggono per niente e fanno fatica ad applicarsi e a memorizzare. Tutto questo proprio nel momento in cui l’impegno dovrebbe farsi più intenso per concludere al meglio l’anno scolastico. Questa momentanea condizione è dovuta principalmente dalle variazioni delle temperature, dalla presenza di umidità nell’aria e ad altri importanti eventi della natura che vengono captate dall’organismo, il quale risponde inconsciamente con uno slancio vitale che però non è sostenuto da adeguate risorse a causa della inevitabile debilitazione subita durante l’inverno.

Nei mesi freddi la mancanza di sole provoca un deficit di vitamina D, che influisce sull’efficienza dell’organismo. In più le malattie da raffreddamento eventualmente contratte hanno mobilitato e impegnato le difese immunitarie: la maggiore sedentarietà accompagnata da un’alimentazione invernale più pesante ha determinato un accumulo di tossine nell’organismo. Tutti questi fattori possono creare stanchezza e irritabilità. I bambini sono particolarmente sensibili a questi mutamenti perché il loro sistema di termoregolazione è ancora in fase di assestamento, specie sotto i dieci anni di età.

Come possiamo dunque aiutarli a sentirsi in forma? Spesso i genitori, o chi ne fa le veci, sono portati a pensare che se il bambino è stanco, l’unica cosa da fare sia farlo riposare. Non sempre! Una buona passeggiata all’aria aperta è di primaria importanza, sia per la sintesi della vitamina D che influisce anche sull’efficienza psicofisica oltre che sulla fissazione del calcio e del fosforo nelle ossa, sia per ritemprare l’apparato respiratorio, scheletrico e nervoso. Un’attività sportiva adeguata all’età, che può essere una bella passeggiata a piedi o in bicicletta, una partita a pallone, o a palla a volo rilassa, migliora l’attività dei neurotrasmettitori del cervello e ossigena l’organismo. Per quanto riguarda il riposo, dovrà essere fornito da un buon sonno che può essere aiutato in tanti modi. È consigliabile evitare i programmi televisivi serali che, oltre a far spesso ritardare l’ora della nanna, possono causare sovraeccitazione che turberà il sonno del bambino. Sempre parlando del recupero di energie attraverso il riposo, è consigliabile evitare l’accumulo di attività extra scolastiche. Si vedono bambini impegnati in sport, lezioni di lingue straniere, lezioni di ballo, di musica e via dicendo, con un ritmo davvero eccessivo. Benissimo un’attività sportiva e un’altra attività creativa, però ben distribuite nell’arco della settimana e tali che consentano pause di libertà interiore, perché anche un bambino piccolo ha bisogno di spazi di riflessione e di scelte personali: troppi impegni sono già di per sé stressanti. Dovremo anche porre una particolare attenzione all’alimentazione che dovrà essere leggera, cioè facilmente digeribile; energetica, specialmente per compensare il dispendio di forze provocato dall’applicazione allo studio; invitante e variata, per superare l’eventuale inappetenza. La colazione del mattino deve essere particolarmente ricca: proprio nelle ore successive verrà richiesto al bambino il massimo impegno mentale. Il latte se ben tollerato (che apporterà proteine e calcio) va bene, con caffè d’orzo magari per i più piccoli e i soggetti eccitabili. Si può alternare il latte con lo yogurt (più digeribile del latte e sempre ricco di proteine e calcio). Si aggiungono, a piacere e con fantasia pane o fette biscottate integrali possibilmente con marmellata o biscotti integrali. Per dolcificare la colazione è preferibile il miele o lo zucchero di canna. Per lo spuntino a metà mattina, la scelta migliore è un frutto, oppure qualche biscotto ai cereali o un succo di frutta.

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