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GINECOMASTIA

La ginecomastia è una condizione caratterizzata dallo sviluppo delle mammelle nell’uomo.

Una simile condizione si può verificare anche in caso di assunzione di particolari ormoni o per varie altre cause, nel corso della vita di un uomo adulto.

La ginecomastia vera e propria
Se l’aumento del volume del seno nell’uomo, è provocato da un aumento della ghiandola mammaria, si parla di ginecomastia vera.

La “falsa” ginecomastia
Se l’aumento del volume del seno nell’uomo, è provocato da un accumulo di tessuto adiposo (grasso) nella zona mammaria, questa condizione si definisce ginecomastia falsa. Entrambe le condizioni (ginecomastia vera e propria e falsa ginecomastia) a volte si possono presentare contemporaneamente.

Disagio psicologico
Qualunque sia la causa, ed il tipo di ginecomastia, il soggetto che ne soffre è imbarazzato nel mostrarsi alle altre persone e psicologicamente si sente a disagio, in quanto viene compromessa, in parte, la sua immagine di mascolinità e virilità di uomo.

L’intervento chirurgico
Per risolvere questa condizione ci si può sottoporre ad un intervento di chirurgia estetica, che è simile sia in caso di ginecomastia vera che falsa.

Si tratterà quindi di eliminare sul torace dell’uomo, al di dietro dei capezzoli, il tessuto mammario o adiposo eventualmente presente.

Le cause della ginecomastia
Le cause che possono portare ad un aumento di volume della mammella nell’uomo sono varie: 

  • eccesso localizzato di adipe (grasso);


  • anomala accentuazione della ghiandola mammaria;


  • disturbi ormonali o cromosomici;


  • sindrome di Klinefelter;


  • obesità;


  • l’assunzione di particolari farmaci come i gastroprotettori o quelli prescritti nelle cure ormonali antitumore;


  • disturbi del metabolismo del testosterone;


  • terapia anti-androgenica prolungata;


  • assunzione di terapie a base di estrogeni o progestinici;


  • utilizzo di farmaci anabolizzanti negli sportivi e nel body building per accrescere la massa muscolare.

L’intervento di ginecomastia
La diagnosi viene fatta con visita specialistica mediante palpazione in modo da valutare se c’è l’ipertrofia della ghiandola, l’eccesso di grasso o entrambe le condizioni, in quanto varia il tipo di trattamento da effettuare.

Per una valutazione più precisa si può eseguire un’ecografia o una radiografia delle mammelle.

Se la ginecomastia è provocata da un eccesso di tessuto adiposo viene eseguito un intervento di liposuzione, in anestesia locale o generale in regime di day surgery o con un breve ricovero.

Se la ginecomastia è provocata da un eccesso di tessuto ghiandolare e/o adiposo può essere necessario operare oltre ad una liposuzione anche l’asportazione chirurgica del tessuto ghiandolare in eccesso o l’asportazione chirurgica della ghiandola stessa attraverso una incisione periareolare (nel margine inferiore dell’areola mammaria).

L’intervento in questo caso viene eseguito in anestesia generale con una giornata di degenza o in day hospital e dopo l’intervento il torace viene fasciato con una medicazione compressiva.

Ricordiamo in ogni caso che solamente il chirurgo potrà valutare, con la visita e le successive analisi, il tipo di ginecomastia presente e la tecnica chirurgica più appropriata.

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Analisi necessarie per l’intervento chirurgico
Emocromo completo, Azotemia, Creatinina, Glicemia, Transaminasi, Elettroliti, P.T., P.T.T., Fibrinogeno. Elettrocardiogramma, Rx del torace (le analisi e l’ E.C.G. hanno una durata media di 2-3 mesi).

Si richiede inoltre una Ecografia mammaria per poter valutare la quota di tessuto adiposo e ricercare eventuali anomalie della ghiandola.(La presenza di tumori maligni è molto rara nell’uomo ma va comunque effettuato uno studio ecografico in presenza di ginecomastia).

Bisogna evitare di assumere aspirina per 2 settimane prima e 2 settimane dopo l’intervento in quanto l’acido acetilsalicilico riduce la capacita di coagulazione del sangue e facilita il sanguinamento.

Periodo post-intervento di ginecomastia
Un gonfiore nella regione pettorale è sempre presente dopo l’intervento e inizia a diminuire dopo il terzo o quarto giorno fino a scomparire del tutto dopo una ventina di giorni.

Una medicazione compressiva è posta alla fine dell’intervento e viene rimossa dopo 48 – 72 ore e viene sostituita da una fascia elastica che verrà indossata per circa 15 giorni.

La medicazione viene rimossa dal chirurgo e non deve essere toccata dal paziente prima che ciò avvenga. I punti di sutura vengono rimossi dopo 10 – 15 giorni.

È consigliabile riposare per i primi due o tre giorni e la doccia o il bagno sono consentiti generalmente dopo due settimane.

Il dolore è raramente intenso, ed è rappresentato da senso di fastidio, comunque controllabile con i comuni analgesici.

Le attività lavorative e sociali saranno limitate per i primi due o tre giorni dopo l’intervento. Se l’attività lavorativa richiede un notevole impegno fisico, potrà essere necessario un periodo di riposo più prolungato.

È consigliato non guidare l’automobile nei primi due o tre giorni.

Le complicanze sono rare e generalmente rispondono con prontezza ad un trattamento appropriato senza effetti sfavorevoli sul risultato finale dell’operazione. Se si verifica un sanguinamento dopo l’operazione, il sangue può accumularsi sul torace e potrà richiedere l’apertura di una delle incisioni al fine di rimuovere il sangue accumulato. Le infezioni si verificano molto raramente e generalmente rispondono bene a trattamento antibiotico. La perdita di sensibilità del capezzolo, se si verifica, è generalmente temporanea e si riacquista quasi completamente con il tempo. In rare occasioni può essere permanente.

L’attività sportiva potrà essere ripresa dopo 4 – 6 settimane.

La guida dell’automobile, le abituali attività che non comportino notevoli sforzi e l’attività sessuale potranno essere riprese dopo 3-4 giorni.

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