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La dieta mediterranea a confronto con la dieta atlantica
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La dieta mima-digiuno nella prevenzione dell’invecchiamento
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Piselli: i legumi di primavera dalle grandi proprietà
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TAGLI ALLA FRUTTA IN TAVOLA PER LA CRISI

La salute ne risente: +15% le influenze

Il colpo di coda dell’inverno con il ritorno del maltempo preoccupa in una stagione in cui l’influenza ha già colpito 5,3 milioni di italiani con un aumento del 15% rispetto allo scorso anno (4,6 milioni), anche per il crollo del consumo di ortofrutta provocato dalla crisi. È quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che nella stagione invernale (dicembre, gennaio e febbraio) gli italiani hanno tagliato di circa il 4% gli acquisti di verdura e frutta come kiwi, arance, mandarini e clementine particolarmente importanti nella prevenzione per l’elevato contenuto in vitamina C.

I pericoli non sono peraltro finiti, con circa 60mila italiani a rischio per i virus intestinali che con gli sbalzi termici di questi giorni trovano l’habitat ideale per moltiplicarsi e diffondersi, secondo Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano.

Le difficoltà economiche hanno provocato un profondo cambiamento degli stili di vita degli italiani a partire dall’alimentazione con effetti anche sulla salute. Si registra un pericoloso abbandono dei principi base della dieta mediterranea che è universalmente conosciuta come importante nella prevenzione delle malattie, da quelle di stagione a quelle cardiovascolari fino ai tumori. Un elisir di lunga vita che combatte l’invecchiamento e che ha fino ad ora garantito agli italiani una vita media di 79,4 anni per gli uomini e di 84,5 per le donne, tra le più elevate al mondo.

Nel corso del 2012 molti italiani hanno invece abbandonato i principi base della dieta mediterranea con un calo nei consumi familiari di pesce fresco (-3%), vino (-3%), ortofrutta (-2%) e olio di oliva (-1%) anche se hanno portato in tavola più pasta (+1%), secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea. A variare non è stato però solo il menu ma anche il livello qualitativo dei prodotti acquistati con un preoccupante forte aumento della presenza di cibi low cost che non sempre sono in grado di garantire standard di qualità e sicurezza elevati. Ad esempio sono aumentati del 17% gli acquisti di olio di oliva nei discount mentre sono diminuiti del 3% nei supermercati e addirittura del 31% nel dettaglio tradizionale.

Secondo il rapporto Istat/Cnel sul benessere 2013, in Italia solo il 18,4% della popolazione ha consumato quotidianamente almeno quattro porzioni tra frutta, verdura e legumi freschi che garantiscono l’assunzione di elementi fondamentali della dieta come vitamine, minerali e fibre che svolgono una azione protettiva, prevalentemente di tipo antiossidante. Ma con la crisi in un anno è anche praticamente raddoppiata al 12,3% la percentuale di italiani che dichiara di non poter approntare un pasto adeguato in termini di apporto proteico ogni due giorni. Il risultato è un indebolimento fisico che rende gli italiani più vulnerabili alle malattie.

La necessità di garantire una adeguata alimentazione anche in tempo di crisi è al centro della campagna per la prevenzione oncologica organizzata dalla Lilt (Lega italiana lotta ai tumori), sotto l’alto patronato della Presidenza della Repubblica fino al 24 marzo che ha quest’anno tra i partner la Fondazione Campagna Amica che nei mercati degli agricoltori ospita i volontari dai quali sarà possibile acquistare olio extravergine di oliva 100% italiano da mezzo litro a fronte di un’offerta minima di 5 euro. La scelta dei mercati di Campagna Amica è di fatto un invito alla sana alimentazione perché offre l’opportunità di fare la spesa direttamente dagli agricoltori con prodotti locali, genuini, rintracciabili, stagionali e raccolti al momento giusto, con il miglior rapporto prezzo/qualità.

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