Sono tanti i potenziali benefici del vino, specie di quello rosso. Il resveratrolo, per esempio, un principio attivo contenuto proprio nei vini rossi, protegge la pelle, stimola produzione di collagene, ossigena i vasi periferici: è capace di fare tutto questo e ancora di più fungendo da antiossidante, incrementando il colesterolo (quello “buono”) e la sensibilità dell’insulina con effetto antidiabetico, attivando la vasodilatazione, e ancora, influendo sulla melatonina che è il controllore del nostro orologio biologico. Come sempre, comunque, l’importante è non eccedere.
È tempo che le persone si riconcilino col cibo, che ultimamente sembra una vera disgrazia-calamità e invece dovrebbe essere sinonimo dello stare insieme, chiacchierare, condividere magari sorseggiando un buon bicchiere di vino, a patto che tutto cibo e vino appunto, non oltrepassi quell’oltre che è il vero responsabile di danni. Un brindisi sottolinea momenti felici della nostra vita, da festeggiare e ricordare quindi non trasformiamoli in dolore affliggendoci col “potrebbe far male”, ma come per tutti gli alimenti accettiamone il livello.
La giusta dose che in questo caso è “non eccedere altrimenti il nostro organismo immagazzina tutto nell’addome fino a che le cellule sature non scoppiano e allora sì che ci si può ammalare di tanto e di tutto”. E nel caso specifico del vino, ricordando che è un elemento energetico in ragione dell’alcol etilico che contiene e che è correlato ai gradi del vino stesso, è “buona prassi per gli uomini berne un bicchiere a pasto, diciamo tra i 150/180 mlg, mentre le donne, causa la carenza di un enzima presente a livello epatico che degrada l’alcol, devono accontentarsi di una dose dimezzata. E solo se si eccede, ma in maniera continuativa e se si abusa, gli effetti possono essere negativi e tanto.