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La dieta mediterranea a confronto con la dieta atlantica
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La dieta mima-digiuno nella prevenzione dell’invecchiamento
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Piselli: i legumi di primavera dalle grandi proprietà
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A primavera è il momento giusto per dimagrire

Un’occasione da cogliere

Non bisognerebbe considerare l’esigenza di perdere qualche chilo solo come un evento negativo che costringerà a una vita piena di rinunce e sacrifici. Al contrario, “essere costretti” a rivedere il proprio stile alimentare può diventare una preziosa occasione per correggere cattive abitudini che da tanto si trascinano e che, probabilmente, sono la causa del peso in più. Perché il punto principale – e che si perde spesso di vista – non è tanto il dimagrire, un risultato che si può ottenere anche con diete sbilanciate o improvvisate. Ma imparare a mangiare bene in modo stabile. In altre parole, è l’adozione di uno stile di vita più corretto e salutare (e quindi protettivo) che non solo ci farà sentire meglio, ma servirà a prevenire il sovrappeso in modo duraturo.

Amici della sazietà

Oltre che seguire o trovare spunti nei nostri menu light, sono tre le regole base per cucinare pasti leggeri ma sazianti allo stesso tempo. La prima è quella di adottare spesso i cereali integrali, anche sotto forma di pane o pasta. La loro ricchezza di fibre (ma non solo) riesce a soddisfare l’appetito anche in porzioni contenute. La seconda è quella di far crescere il volume di ogni piatto con ortaggi cotti o crudi, che danno poche calorie ma riempiono e sono fondamentali per il benessere. Infine, la terza è di ridurre (sia in termini di quantità che di frequenza) i cibi o gli ingredienti ricchi di energia come i dolci e i grassi, olio compreso (che è benefico anche in dosi ridotte, vedi box in queste pagine). Insomma, una dieta mediterranea e colorata, nella quale gli alimenti vegetali hanno una presenza maggioritaria.

Specie quando si sta a dieta, arriva la tentazione di fare dei pranzi leggerissimi: tipo uno yogurt o un’insalata verde quasi scondita. Oppure di saltare la colazione e arrivare quasi digiuni a pranzo. Ecco, meglio di no. A meno che non si lavori di notte, è importante rispettare le esigenze dell’organismo dettate dai ritmi circadiani, che regolano anche le secrezioni ormonali, iniziando la giornata con la colazione e prevedendo una giornata alimentare lunga non più di 12 ore nella quale consumare tutti i pasti (ad esempio dalle 8 di mattina alle 8 di sera). Vanno evitati menu troppo leggeri o poco nutrienti e preferiti i pasti misti (come i pratici piatti unici, ad esempio) che forniscono l’energia che serve e garantiscono una sazietà prolungata. Un pranzo troppo leggero, al contrario, farà venire fame già a metà pomeriggio, col rischio di esagerare con gli spuntini e poi a cena.

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