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La vitamina C è meglio assumerla nel cibo?

La vitamina C è la più “popolare” tra tutte le vitamine. Molte persone la prendono sotto forma di integratori, ad alti dosaggi, in maniera continuativa. Ma non sempre, più vitamine si assumono, meglio è. Viene distrutta abbastanza rapidamente con la cottura e a contatto con l’aria, come ad esempio nella spremuta. Vediamone pregi e difetti.

VERO. Meglio gli “integratori” di origine naturale.
Se proprio non riuscite a consumare frutta e verdura in quantità adeguata (5-6 porzioni al giorno), meglio allora assumere un integratore di vitamina C naturale. Su tutti, sicuramente, la rosa canina o rosa di bosco (quella selvatica), dalle cui bacche si ottengono dei prodotti integratori.

VERO. I fumatori ne hanno più bisogno.
Il fumo di sigaretta ha un’azione “distruttiva” sulla vitamina C. Per questo motivo, è bene che i fumatori ne aumentino l’assunzione (fino a 150/200 mg al giorno), a scopo preventivo.

FALSO. L’arancia è indigesta se mangiata alla sera.
Il famoso detto l’arancia è oro al mattino e piombo alla sera, rispecchia la diffusa credenza che l’arancia risulti indigesta se mangiata a cena. In realtà possono esserci persone (sicuramente non è la regola) a cui risulta meno digeribile la sera, ma questo vale anche per altri tipi di frutta e verdura.

VERO. Il “bianco” degli agrumi fa bene.
È consigliabile non spellare eccessivamente le arance, togliendo la parte bianca (albedo) che avvolge gli spicchi. Questa componente contiene, oltre a fibre e sostanze antiossidanti, una molecola (rutina o citrina) che agisce in sinergia con la vitamina C, potenziandone l’azione.

VERO. Assumerla in piccole quantità e spesso.
Soprattutto nel periodo invernale, l’assunzione di questa vitamina dovrebbe avvenire in tutto l’arco della giornata, dato che la sua presenza nel sangue rimane elevata per circa 1-2 ore, dopodiché, se non utilizzata dall’organismo, viene eliminata nelle urine.

FALSO. Previene l’influenza.
La vitamina C non impedisce di ammalarsi. Tuttavia, aumentare la quantità assunta (500-1000 mg al giorno, attraverso gli alimenti) quando si ha l’influenza, sembra possa ridurre la durata e alleviare i fastidiosi “effetti collaterali” come il raffreddore.

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